Ancora censura in Cina
Solo qualche giorno fa la notizia della censura da parte del governo Cinese di Wikipedia. Ora ci risiamo di nuovo; stavolta è Skype ad aver “venduto l’anima al diavolo”. Come riportato su TGCom, “spaventati dalla possibilità di perdere uno dei più ricchi e promettenti bacini d’utenza della Rete, i vertici di Skype hanno deciso di filtrare in Cina le parole considerate ‘politicamente scorrette’ dal governo.”. Anche per Skype il profumo dei soldi è più importante dei diritti essenziali dell’uomo.
Viene da chiedersi se riusciremo ad accorgerci in tempo dei pericoli e delle conseguenze nefaste di questi comportamenti.