Pannelli solari ultrasottili

Un gruppo di ricercatori Sudafricani ha messo a punto un processo produttivo per la produzione di una pellicola fotovoltaica dello spessore di soli 5 micron (lo spessore di un capello umano è di circa 20 micron, le celle fotovoltaiche al silicio hanno uno spessore di 350 micron). Il ridotto spessore rende possibile la realizzazione di pannelli fotovltaici flessibili e quindi facilmente adattabili ad ogni superfice. Ma la vera innovazione è nel basso costo per Kwh di questi nuovi pannelli; sono realizzati con una lega metallica relativamente facile da produrre e sono in grado di generare in 1-2 anni l’energia impiegata per fabbricarli. La durata prevista dei pannelli è di circa 15-20 anni. Alla fine del ciclo di vita, i materiali sono riciclabili e riutilizzabili per produrre pannelli fotovoltaici freschi.

Sembra che la lega messa a punto dal gruppo sudafricano sia già in uso da qualche anno per impieghi nello spazio, ma questa tecnologia non è mai stata riutilizzata per applicazioni civili. Con questa realizzazione indipendente dovrebbe essere possibile arrivare alla produzione di massa di pannelli fotovoltaici nel giro di un anno. Si tratta di una innovazione molto importante, che permetterebbe l’impiego su larga scala dell’energia solare; fino ad oggi l’energia fotovoltaica ha costi economici elevati e utilizza processi produttivi molto dispendiosi in termini energetici e ambientali. Questi nuovi materiali rappresentano davvero una svolta: sempre che prima qualche squalo non decida di acquisire i diritti del brevetto e insabbiare il tutto.

Riferimenti: PESWiki, treehugger, IOL.co.za, comunicato stampa, Science in Africa