ADSL senza Telecom

Qualche settimana fa mi sono imbattuto in un banner che puntava ad un indirizzo molto invitante: www.notelecom.it. Ovviamente ho cliccato sul banner e così ho scoperto che esiste la possibilità di avere l’ADSL senza dover pagare la tassa a strisce rosse, ossia il canone base di Telecom Italia. Ho approfondito l’argomento e ho scoperto che ci sono anche altri fornitori di ADSL Telecom-free; cito ad esempio NGI.
Troppo bello per poter durare.

Innanzitutto una piccola precisazione: le ADSL senza Telecom esistevano già da qualche tempo grazie all’unbundling. Alcune compagnie telefoniche hanno iniziato a impiantare centrali proprie e a stendere cavi nelle nostre città per cui possono fornire i servizi dati e fonia senza dover ricorrere alle infrastrutture di Telecom Italia. Purtroppo, l’unbundling copre solo una piccola parte del territorio, per cui i centri più piccoli e le zone più periferiche sono ancora tagliate fuori dai vantaggi dell’unbundling. Le ADSL Telecom-free di cui parlavo in precedenza, utilizzano invece infrastrutture Telecom fino alle centrali e poi viaggiano su reti IP dei vari fornitori.

Qualche giorno fa, un collega mi invia un link ad un articolo di Punto Informatico che ha gelato i miei entusiasmi: Telecom, all’interno della riorganizzazione del nostro sistema di telecomunicazioni, pretende un canone di affitto per i doppini che le altre compagnie utilizzeranno per fornire ADSL senza la linea voce Telecom. Da un punto di vista strettamente logico questo può sembrare corretto, in quanto Telecom affitta ad altri le proprie infrastrutture perché questi possano erogare i propri servizi. Il problema è che la privatizzazione di Telecom e la liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni in Italia è stato fatto in maniera oscena. Telecom è diventata una società privata, con in mano il 100% delle infrastrutture, mettendola in una posizione di monopolio. Negli Stati Uniti AT&T, che aveva un dominio incontrastato nel mercato delle telecomunicazioni, ha subito un processo molto più drastico: le infrastrutture sono state ripartite fra diverse società, le varie Bell, in concorrenza tra loro e AT&T non ha più potuto fornire servizi di telefonia “al pubblico” ma solo servizi di trasporto su lunghe distanze.

Pertanto, se la richiesta di Telecom dovesse essere accolta, neanche questa volta riusciremo a liberarci della tassa a strisce rosse; il costo della ADSL Telecom-free sarebbe praticamente uguale a quello della linea voce di Telecom + una ADSL normale.
L’unica consolazione è che il provvedimento non dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere retroattivo e quindi chi vuole liberarsi di Telecom farà bene ad affrettarsi.