Topi resistenti al cancro

Un gruppo di ricercatori di Wake Forest University sta studiando da diversi anni un gruppo di topi resistenti a diversi tipi di tumore. Il primo esemplare fu scoperto nel 1999 e da allora molti discendenti di questo esemplare hanno ereditato la resistenza ai tumori. Il fatto sensazionale è che la resistenza ai tumori può essere passata ad altri topi con una semplice trasfusione di globuli bianchi provenienti da un esemplare immune. I globuli bianchi dei topi immuni, una volta iniettati in topi malati, sono in grado di sconfiggere una gran varietà di forme tumorali.

Questo fa subito pensare alle possibili applicazioni in campo umano, anche se va detto che le differenze tra le due specie sono enormi. Alcuni osservatori ritengono che i meccanismi scoperti nei topi possano già essere presenti negli umani, visto che l’uomo, rispetto al topo, è un organismo molto più complesso e longevo; la longevità presuppone l’esistenza di tutta una serie di meccanismi basilari per prevenire alterazioni cellulari.
Altri sostengono che, data la diversità tra uomo e topo, è possibile che la ricerca si concentri su fattori ai quali i topi rispondono ma gli uomini no. Chissà che non esistano fattori irrilevanti sui topi ma che potrebbero risultare fondamentali nei tumori umani. Ovviamente non è possibile fare sperimentazioni a tappeto su umani e quindi possiamo solo basarci su osservazioni e magari su simulazioni al calcolatore.
A parte il dovuto scetticismo, è incoraggiante sapere che la ricerca va avanti; la maggior parte di queste prove non porterà a nulla ma è comunque necessario percorrere tutte le strade per trovare quella giusta.

Riferimenti: Wake Forest University, ScienceDaily, Slashdot