Inceneritore al plasma

La contea di St. Lucie in Florida realizzeràun inceneritore al plasma in grado di vaporizzare circa 3.000 tonnellate al giorno di spazzatura. Attualmente, la contea ospita una discarica con oltre 4 milioni di tonnellate di rifiuti accumulati a partire dal 1978; il nuovo inceneritore sarà in grado di svuotare la discarica in circa 18 anni. La grande novità di questo inceneritore è data dall’utilizzo di forni ad altissima temperatura che saranno in grado di decomporre anche molecole pericolose come le diossine. Un altro grande vantaggio è che l’energia prodotta dai rifiuti bruciati sarà superiore a quella richiesta e pertanto l’inceneritore sarà in grado di produrre energia elettrica e vapore da riutilizzare altrove. Le scorie solide saranno trattate e riutilizzate nell’edilizia e nella realizzazione di strade. Ultima nota: l’impianto sarà realizzato completamente da una società privata, Geoplasma, che recupererà l’investimento vendendo l’energia elettrica, il vapore e le scorie solide derivanti dalla vaporizzazione dei rifiuti.
Esiste già un precedente, un piccolo inceneritore al plasma realizzato in giappone da Startech.
E noi cosa stiamo aspettando?

È inutile erigere barricate e correre alle armi quando si sente solo parlare di inceneritori; l’immondizia che produciamo da qualche parte deve pur andare a finire. Possiamo bruciarla in maniera intelligente, ricavandone elettricità, oppure possiamo fare come gli struzzi: nascondiamo la nostra testa e la nostra immondizia sotto terra, in modo da non vedere. Ma prima o poi i nostri rifiuti torneranno a chiederci il conto, sotto forma di falde acquifere inquinate.
Altri, invece, pensano di risolvere il problema inviando i nostri rifiuti all’estero; in questo modo, invece di trarne ricchezza, siamo costretti a pagare per lo smaltimento e a subire il danno ambientale derivante dal trasporto (ricordiamo che per muovere le merci c’è bisogno di energia e questa comporta emissioni inquinanti nell’aria).
Sfogliando le cronache dei giornali locali non passa anno senza che vi sia un’emergenza rifiuti in qualche nostra regione. In aggiunta, con frequeza sempre più preoccupante le forze dell’ordine scoprono discariche abusive e traffici illeciti che riguardano i riufiuti.

È ora che gli pseudo-ambientalisti crescano e smettano di dire soltanto no. O gestiamo i nostri rifiuti in maniera intelligente ed economicamente vantaggiosa (e i metodi esistono) oppure saranno le bande criminali a occuparsi dello smaltimento, con metodi non proprio ecocompatibili.

Riferimenti: Slashdot, USA Today, Wired, Geoplasma, Startech, Scanarc