Ancora energia dai rifiuti

L’articolo è ormai vecchio e ci sono finito quasi per caso ma sembra molto interessante. Un ingegnere italiano ed una biologa statunitense hanno perfezionato un processo di produzione di bioetanolo a partire da sostanze vegetali utilizzando batteri geneticamente modificati. Il processo finora conosciuto utilizza batteri presenti in natura e l’efficienza del ciclo produttivo è bassa; si produce poco etanolo e bisogna partire da vegetali costosi (tipicamente cereali). Questo lo rende poco vantaggioso in termini economici e compete con la produzione di alimenti.
Usando organismi geneticamente modificati, è possibile partire da qualsiasi vegetale, perfino da quelli presenti nei rifiuti solidi urbani, e viene prodotta una maggiore quantità di etanolo.

In Canada, a Toronto, è già stata realizzata una bioraffineria ed una è in costruzione in Pensyllvania, USA. In Italia solo tante chiacchiere e tempo perso. L’investimento per una bioraffineria si aggira intorno ai 65 milioni di euro e le stime dicono che si ripagherebbe in pochissimi anni. Ma questo ai nostri governanti non interessa, presi come sono dai sommi problemi di ogni governante: la poltrona e il vitalizio.

E così niente nucleare, niente sperimentazione, solo chiacchiere.

Riferimenti: il Giornale.it