Energia da calore residuo
Un gruppo di ricerca dell’Università della California a Berkeley sta lavorando su un nuovo sistema di generazione di energia elettrica direttamente a partire da fonti di calore. Attualmente, il metodo più usato per la produzione di energia elettrica consiste nel bruciare combustibili per produrre vapore che muove turbine che a loro volta azionano generatori elettrici. Tutti questi passaggi comportano perdite di efficienza, al punto tale che ogni watt di energia elettrica prodotta richiede 3 watt di energia termica; i rimanenti 2 watt sono restituiti all’ambiente sotto forma di calore residuo.
Il metodo messo a punto dal gruppo di Berkeley sfrutta un principio già noto ma non richiede materiali rari e difficili da lavorare, come accade per le applicazioni odierne. L’utilizzo di processi produttivi economicamente vantaggiosi potrebbe permettere lo sfruttamento di quella grande quantità di energia residua che oggi viene dispersa nell’ambiente. Un obiettivo simile, ma con approccio tecnologico diverso era stato già intrapreso da BMW qualche tempo fa.
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