Euro e petrolio
Siamo alle solite: il petrolio ha superato abbondantemente i 100 dollari al barile e contemporaneamente l’euro si è rafforzato sul dollaro, superando nettamente quota 1.50. Senza perdere un istante, le compagnie petrolifere hanno ritoccato (modo simpatico per dire aumentato) i prezzi di benzina e gasolio alla pompa. Si pongono subito due domande:
- la quotazione odierna del petrolio si ripercuote sugli acquisti che le compagnie petrolifere faranno in un futuro non immediato, dell’ordine dei 30 giorni; la benzina che acquistiamo oggi alla pompa deriva da petrolio acquistato diversi giorni addietro, con prezzi decisamente inferiori. E allora, perché l’aumento di costo della materia prima viene immediatamente riportato sul prodotto finito quando intercorrono svariati giorni tra acquisto e vendita? O, in altri termini, per quale motivo tale immediatezza nei ritocchi non si verifica anche qualdo il prezzo del petrolio cala?
- Il petrolio si acquista in dollari e pertanto le compagnie italiane devono prima acquistare i dollari (pagandoli in euro) e con questi acquistare il petrolio; visto che l’apprezzamento del petrolio in dollari e dell’euro sul dollaro sono pressoché equivalenti, il prezzo finito in euro del barile di petrolio dovrebbe essere rimasto sostanzialmente stabile o comunque aver subito un aumento molto inferiore a quello che i petrolieri vogliono farci credere. E allora, per quale motivo l’euro forte rappresenta sempre e solo un problema per le esportazioni e mai un vantaggio per le importazioni?
Il sospetto è che qualcuno voglia far leva sulla buona fede dei molti per incrementare i profitti. La cosa grave è che anche lo Stato si trova una posizione di conflitto di interessi (locuzione molto di moda in questi tempi) in quanto dovrebbe difendere i cittadini ma si trova ad incassare fiumi di denaro derivanti dalle imposte sui carburanti. E allora mi sembra proprio ridicola la figura di Mister Prezzi o la riduzione di 1 o 2 centesimi sulle accise che dovrebbe scattare in questi giorni.
Come si può spezzare questa catena tenuta saldamente chiusa dal “lucchetto” consistente ne l grande conflitto di interessi che investe il nostro Stato? Quale figura può intervenire per riportare equilibrio e sobrietà a questo esponenziale incremento ingiustificato del prezzo del greggio?
Ci stupiamo? In Italia è la regola, evviva!
E’stato liberalizzato il prezzo della benzina: tutti l’hanno aumentato. (a proposito: la benzina “verde” non contiene più il “tossico” piombo tetraetile, siamo contenti però di farci tutti i giorni delle belle boccate di benzene da sempre classificato come “cancerogeno”, che nella verde è presente in altissima percentuale; le marmitte catalitiche funzionano solo dopo aver raggiunto temperature altissime: i primi minuti di funzionamento sono fonte di assurdo inquinamento).
E’ stata liberalizzata l’RCAuto:tutti l’hanno aumentata.
Sono state privatizzate le ferrovie: prezzi alle stelle e servizio indecente, riduzione dei servizi e manutenzione inesistente;
Autostrade? stessa cosa.
Appalti pubblici x grandi opere: senza controllo e spese indotte astronomiche (vedi viabilità stravolta ed appalti “disinvolti” per le rotatorie locali, varianti della viabilità locale ecc.).
C’è stato chi ha proposto di privatizzare anche le strade statali: pagheremo le gabelle medioevali per attraversare la strada?
I telefoni? liberalizzazione=servizi sempre peggiori e compagnie che ti assillano tutto il giorno con proposte indecenti, assistenza sparita ed uffici telecom cancellati, se ti accorgi di aver scelto un gestore sbagliato, non te lo togli più di torno.
Il gas? liberalizzazione=caos totale, se hai gestore diverso dal fornitore, in caso di guasti devi sbattere contro muri di gomma;
Energia elettrica: la liberalizzazione comincia a dare i primi frutti (marci), presto saremo nel far west come per il gas.
I nostri politici pensano già a privatizzare l’acqua, finiremo come in certi paesi del terzo mondo, dove una sola società asseta milioni di persone?
Purtroppo i nostri politici hanno svenduto la nostra bella Italia (a loro stessi, il più delle volte…)
Che cosa possiamo fare? potremmo cambiare i politici, ma con questa legge elettorale ci hanno scippato anche la possibilità di votare liberamente: le liste sono bloccate da loro stessi.
Domanda? ma siamo ancora in democrazia? Credo che la vecchia “1a Repubblica” fosse meno peggio, almeno rubavano “con stile”…