La cura per il cancro che non vedremo mai
La notizia è di quelle che lascia sconcertati: alcuni ricercatori dell’università di Alberta, in Canada, ha ottenuto risultati incoraggianti nella cura di tumori con una sostanza nota da tempo e usata per la cura di altre patologie; ma siccome la sostanza non è coperta da brevetto, nessuna casa farmaceutica si fa carico della sperimentazione e quindi della produzione di tale farmaco.
Il gruppo di ricerca canadese ha condotto esperimenti sia su animali sia su tessuti umani e ha ottenuto la riduzione delle masse tumorali in diverse forme di cancro del polmone, del cervello e del seno. La sostanza viene anche usata per altre patologie e quindi si sa che non è tossica per l’uomo. Manca solo la sperimentazione per accertare in maniera scientifica l’effetto benefico su un campione di pazienti affetti da tumore. Questi test clinici hanno costi elevati e la non brevettabilità della molecola non consentirebbe a chi conducesse la sperimentazione di recuperare gli investimenti; superato il test, chiunque potrebbe produrre e vendere il farmaco senza aver sopportato i costi della sperimentazione.
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Carburanti dalle alghe
Negli Stati Uniti, che pure dispongono di grandi risorse petrolifere, il problema energetico diventa sempre più sentito e cominciano ad essere visibili al grande pubblico i risultati delle ricerche più avanzate. Sulla falsa riga di quanto realizzato da una società neozelandese, GreenFuel Technologies ha raggiunto risultati importanti nella produzione di carburanti a partire da alghe.
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Grande centrale eolica al via
La Gran Bretagna ha dato il via alla costruzione di due grandi centrali eoliche offshore, rispettivamente a 7 e 10 miglia dalla costa orientale inglese. Una volta completate, le due centrali saranno in grado di alimentare circa un milione di abitazioni. La maggiore delle due installazioni diventerà la più grande centrale eolica al mondo, una volta completata. Nonostante si tratti di una fonte energetica discontinua, rappresenta sicuramente una fonte utile se affiancata ad altri sistemi. Ad esempio, è possibile sfruttare l’energia eolica per riempire bacini in quota da utilizzare per produrre energia idroelettrica nei momenti di bisogno. Non è sicuramente pensabile di sostituire gran parte del fabbisogno energetico solo con il vento.
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Celle solari ad alta efficienza
Il sito del DOE (Department of Energy) riporta la notizia di un importante successo nel campo delle celle fotovoltaiche: un progetto finanziato dal DOE stesso ha portato alla realizzazione di una unità con efficienza del 40.7%. Questo risultato potrebbe portare alla realizzazione di pannelli con un costo di circa 3 dollari per Watt installato: un pannello da 120W dovrebbe costare circa 360 dollari. Oggi un pannello da 120W si trova sul mercato a circa 720 dollari, ossia il doppio.
Le celle prodotte utilizzano una tecnologia a più strati denominata multi-giunzione che permette di catturare una parte maggiore dello spettro solare, convertendo oltre il 40% dell’energia in elettricità.
Come sempre, speriamo che non resti solo un puro esercizio accademico.
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Diesel dalla spazzatura
Una società australiana, Ozmotech, ha siglato un contratto per la realizzazione di alcuni impianti per la conversione di rifiuti plastici in combustibile diesel. Gli impianti verranno realizzati in Europa e consentiranno di convertire oltre 300.000 tonnellate di rifiuti plastici all’anno in combustibile adatto alle attuali vetture diesel. Ozmotech ha già realizzato impianti simili in Giappone ma il combustibile prodotto non rispettava i vincoli ambientali europei. Il diesel prodotto nei nuovi impianti sarà del tutto simile a quello prodotto in raffineria e avrà un costo di produzione molto contenuto.
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Una centrale termoelettrica su un chip
Green Business News riporta una interessante notizia su un nuovo dispositivo in grado di trasformare direttamente il calore in energia elettrica. Il dispositivo, sviluppato da Eneco, è stato recentemente presentato a vari investitori di tutto il mondo per la raccolta di fondi. Il dispositivo sfrutta il fenomeno dell’emissione termoionica, noto da molto tempo; la grande innovazione sta nel fatto che, invece di usare camere a vuoto, si impiegano semiconduttori adeguati. Questo semplifica notevolmente il processo di fabbricazione e rende la tecnologia economicamente vantaggiosa. Anche Power Chips plc sta lavorando su un prodotto analogo e sembra che sia vicina all’avvio della produzione su larga scala.
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Finanziaria 2006? Tagliamo le mazzette
Ieri mattina è stato arrestato (PrimaDaNoit.it, il Giornale) il sindaco di Montesilvano, Enzo Cantagallo della Margherita. L’accusa è di abuso d’ufficio e corruzione. Il Sindaco, insieme ad altri personaggi della giunta e funzionari del Comune, avrebbe affidato lavori direttamente ad una azienda, senza gara d’appalto, in cambio di una tangente pari al 5% dell’importo dei lavori. I lavori affidati con questa procedura pare ammontino a 6 milioni di euro; facendo un po’ di algebra, gli amministratori e funzionari avrebero intascato circa 300.000 euro. Se queste pratiche sono possibili in un comune di 40.000 abitanti, dove i controlli sono abbastanza stretti, cosa succede nei piccoli comuni? Che significato può dare il cittadino comune alla ribellione dei sindaci contro i tagli in finanziaria?
“E io pago, e io pago!”, diceva il grande Totò in una celeberrima battuta del film “47 morto che parla”.
Il cemento che “mangia” lo smog
Si tratta di un’invenzione italiana di cui si parla nel mondo (BusinessWeek, Slashdot) ma che in Italia non sembra riscuotere molto successo. Italcementi ha messo a punto un principio attivo chiamato TX Active, che in presenza di luce è in grado di decomporre alcune pericolose sostanze inquinati. I cementi e le pavimentazioni stradali basate su questo principio sono in grado di abbattere in maniera consistente gli inquinanti presenti nei nostri centri urbani. Il costo di questi prodotti è di circa il 30% superiore rispetto a quelli tradizionali ma i vantaggi per la nostra salute sono enormi.
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Energia dalla fogna
Dopo il progetto in Nuova Zelanda di qualche mese fa, anche negli Stati Uniti si tenta di estrarre energia dalla fogna. Un progetto pilota a Salt Lake City ha intenzione di riscaldare un intero edificio utilizzando le acque di scarico della città. Gli scarichi domestici hanno generalmente una temperatura superiore rispetto a quella dell’ambiente per via dell’uso di acqua calda. Il progetto di Salt Lake City prevede di utilizzare pompe di calore per estrarre l’energia residua nelle acque di scarico e utilizzarla per il riscaldamento domestico. In questo modo si ottengono 2 risultati importanti: il primo è il risparmio energetico grazie al migliore sfruttamento dell’energia giàspesa; il secondo consiste nell’abbassare la temperatura delle acque reflue. Questo secondo aspetto ha un impatto positivo sull’ecosistema; infatti, gli scarichi troppo caldi sono la principale causa dell’eutrofizzazione dei nostri corsi d’acqua.
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Quale tecnologia per il solare?
ZDNet riporta due notizie su una nuova promettente tecnologia per la costruzione di celle fotovoltaiche. Mentre il mercato attuale viene coperto per la gran parte da celle a base di silicio, alcune aziende, come ad esempio Miasolé e DayStar Technologies, si stanno specializzando nella produzione di celle basate su CIGS (copper indium gallium selenide). Il vantaggio del nuovo materiale è dato dal basso costo di produzione; le celle CIGS richiedono impianti e processi produttivi molto meno costosi rispetto alle celle al silicio. D’altra parte, la tecnologia del silicio ha fatto passi enormi in pochi anni ed è la stessa utilizzata per i componenti elettronici (memorie, microprocessori, ecc.)
Trascurando per un attimo gli aspetti tecnologici, la speranza è che la competizione fra le due tecnologie porti finalmente ad avere celle fotovoltaiche che siano economicamente vantaggiose, senza bisogno di incentivi e soprattutto energeticamente vantaggiose. Va infatti sottolineato che le attuali celle al silicio richiedono molta energia per essere fabbricate e solo dopo molti anni riescono a produrre una quantitàdi energia pari a quella impiegata per la loro costruzione.
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