Islanda terra di vulcani
L’Islanda sorge su uno dei territori geologicamente più attivi della terra; è ricca di geyser e vulcani e gli islandesi hanno saputo sfruttare a proprio vantaggio questo territorio che per altri aspetti è molto ostile. Il 90% delle abitazioni islandesi vengono riscaldate grazie all’energia geotermica; i geyser forniscono inoltre energia pulita per generare elettricità. Nonostante l’abbondanza di fonti energetiche pulite, gli islandesi non si cullano sugli allori e svolgono da sempre ricerche scientifiche per meglio sfruttare le risorse del proprio sottosuolo. Uno di questi progetti di ricerca (BBC) prevede perforazioni di circa 6Km per raggiungere sorgenti di acqua calda con una enorme quantitàdi energia. Secondo i ricercatori, grazie a queste sperimentazioni, l’Islanda potrebbe diventare il Kuwait del nord.
L’occhio bionico
Kenneth Smith, neurochirurgo presso la Saint Louis University School of Medicine, ha eseguito una operazione rivoluzionaria per restituire la vista ad una paziente che 15 anni fa avevo perso entrambi gli occhi in un incidente stradale. Una piccola telecamera montata su un paio di occhiali cattura le immagini e le invia ad un computer per una prima elaborazione; i dati elaborati vengono poi spediti al cervello attraverso una serie di elettrodi impiantati nella parte posteriore del cervello, dove hanno sede le funzioni visive.
Read more…
Cellulari dannosi per la vista
Un team di ricercatori di Technion ha studiato gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sul sistema visivo. Tipiche sorgenti di radiazione elettromagnetica sono i telefoni cellulari, telefoni cordless, monitor e impianti di alta tensione. Lo stimolo alla ricerca viene dalla consapevolezza che, durante la seconda guerra mondiale, gli operatori radar avevano una elevata incidenza di cataratta. Sebbene l’interpretazione di questi dati sia controversa, i ricercatori hanno intrapreso uno studio su coppie di lenti di occhi di vitello. Una lente di ciascuna coppia è stata sottoposta a radiazioni e l’altra è stata utilizzata come riferimento per misurare eventuali differenze e mutazioni.
Read more…
L’auto che produce il proprio carburante
Isracast riporta che una societàisraeliana, Engineuity, sta studiando un processo per la produzione di idrgeno che utilizza acqua, vapore acqueo, e alcuni metalli quali magnesio o alluminio. L’idea alla base del processo è abbastanza semplice: l’acqua viene riscaldata ad altissima temperatura e messa a contatto con l’estremitàdi un lungo filo metallico. Gli atomi di metallo si legano alle particelle di ossigeno a formare un ossido e gli atomi di idrogeno rimangono liberi e utilizzabili come combustibile. Il prototipo messo a punto è sufficientemente compatto da essere montato su una autovettura. Un pieno di carburante consiste in un rifornimento di acqua e una bobina di filo metallico; le scorie, ossia gli ossidi di metallo, sono estratte e riutilizzate in altri processi metallurgici.
Read more…
Fusione fredda per il riscaldamento domestico
Martin Fleishmann, pioniere nello studio della fusione nucleare fredda, è stato assunto da D2Fusion come coordinatore della ricerca. A 17 anni dall’annuncio della scoperta della fusione fredda da parte dei due scienziati Pons e Fleishmann, D2Fusion sta per commercializzare alcuni sistemi per uso domestico. Il progetto è quello di realizzare piccoli sistemi a fusione fredda in grado di produrre calore per il riscaldamento ed energia elettrica. La strategia di D2Fusion è quella di approcciare prima il mercato domestico dando prova della realizzabilitàdell’idea e poi puntare ai grandi utilizzatori. Se i generatori riusciranno a produrre energia a costi paragonabili o anche solo di poco superiori rispetto ai sistemi a combustibili fossili, saremo molto vicini alla soluzione del problema energetico. A quanto sembra, la fusione fredda è sicura e non produce scorie radioattive. Speriamo solo che non venga insabbiata dai soliti squali…
Automobile ad acqua
Alcuni studenti della Central High School di Phoenix, in Arizona, hanno realizzato un prototipo di pick-up alimentato ad idrogeno. Il motore del veicolo è in grado di funzionare sia con idrogeno che con la benzina e con un pieno di idrogeno riesce a percorrere circa 80 miglia. La quantità di idrogeno prodotta dai pannelli solari a bordo è molto ridotta rispetto ai fabbisogni del veicolo e il peso del sistema di generazione di idrogeno contribuisce ad aumentare i consumi di carburante. Nonostante tutti questi problemi, si tratta comunque di un progetto di grande valore educativo, ottimo per illustrare tutte le componenti per la produzione e l’utilizzo di idrogeno.
Scoperto gene soppressore dei tumori
Un gruppo di ricercatori di Ohio State University ha identificato un gene, denominato TCF21, che risulta inattivato in varie forme tumorali che colpiscono polmoni, testa e collo (1, 2). In molti di questi tumori il gene risulta inattivato per metilazione e questo processo è potenzialmente reversibile tramite farmaci. Il gene è spesso inattivato anche in altre forme tumorali del seno, delle ovaie e in alcuni melanomi. I ricercatori hanno dimostrato attraverso diversi esperimenti che, riattivando il gene, le masse tumorali crescono in maniera sensibilmente minore.
Non è la cura definitiva del cancro ma costituisce sicuramente un passo in avanti. Grazie a questa scoperta si potrebbe ipotizzare di ritardare lo sviluppo delle masse tumorali in modo da avere più tempo per combattere il tumore attraverso le terapie oggi conosciute (asportazione chirurgica, chemioterapia, radioterapia, ecc.).
Peperoncino contro il cancro alla prostata
Alcuni ricercatori statunitensi e giapponesi hanno scoperto che la capsaicina provoca il suicidio delle cellule tumorali della prostata (1, 2). La capsaicina è il principio attivo contenuto nel peperoncino, nel pepe e in altre piante e che conferisce la piccantezza.
Da esperimenti condotti su cavie di laboratorio è emerso che le cavie che assumevano capsaicina sviluppavano masse tumorali ridotte del 80% rispetto ai topi che non ne mangiavano. Oltre alle giànote proprietàterapeutiche, il peperoncino potrebbe rivelarsi utile anche nella lotta al tumore alla prostata, una forma tumorale che uccide oltre 200.000 uomini all’anno in tutto il mondo.
Il polistirene non più immortale
Il polistirene, da sempre considerato immortale, ha finalmente trovato un temibile avversario (LiveScience). Un gruppo di ricercatori della University College di Dublino ha messo a punto un processo per la trasformazione del polistirene in PHA, una plastica biodegradabile. Il processo prevede il riscaldamento del polistirene e l’uso di particolari batteri che lo trasformano in plastica biodegradabile. Sicuramente un bel passo avanti nella riduzione delle sostanze inquinati che quotidianamente vengono immesse nell’ambiente.
IBM non useràVista
Andreas Pleschek, responsabile IBM per il mercato Linux e open source per l’Europa del Nord-Est, ha annunciato (1, 2) durante il LinuxForum 2006 che IBM non adotteràVista, la prossima release del sistema operativo di Microsft. Al suo posto verràutilizzata una soluzione open source basata su Red Hat Linux con la piattaforma software standard per i dipendenti IBM, basata su Java e Lotus. La transizione avverràin modo graduale ma alla fine i dipendenti IBM non utilizzeranno più Windows sulle proprie postazioni per il lavoro quotidiano.
Si tratta sicuramente di una mossa rilevante e per certi aspetti necessaria; visto che IBM sta puntando molto a vendere soluzioni open source, sembrava quantomeno opportuno usare in casa ciò che si propone ai clienti. A parte questa osservazione, il fatto importante è che una grande azienda riesce nell’impresa di liberarsi da Microsoft anche sul versante desktop.