Censura in Cina: ora Google
Anche Google ha deciso di cedere alle pressioni del governo Cinese e inserire un meccanismo di censura sui risultati delle ricerche. Nel caso di Google la situazione è meno desolante rispetto agli altri; infatti, nelle pagine dei risultati delle ricerche appariràun testo che indica che un particolare risultato è stato censurato. Sicuramente meglio dell’oscuramento di Blog operato da Microsoft o dei beep che Skype ha inserito su alcuni termini vietati; nel caso di Google il pubblico saràalmeno a cosciente di subire censura. L’alternativa per Google era di non cedere alle pressioni e in tal caso la censura sarebbe stata operata in via selettiva dal firewall nazionale cinese oppure il sito sarebbe stato completamente oscurato all’interno del territorio cinese.
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Tokamak made in China
I Cinesi non finiscono mai di stupire e stavolta si apprestano a realizzare un tokamak al costo stimato di circa 37 milioni di dollari. Gli altri tokamak presenti nel mondo sono costati circa 15-20 volte di più.
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I Cinesi censurano anche Wikipedia
È di qualche giorno fa la notizia che le autoritàcinesi hanno bloccato l’accesso a Wikipedia. Giusto alcuni giorni prima, Microsoft aveva chiuso il blog di un dissidente cinese. Secondo alcune fonti, la decisione sarebbe partita dai vertici di Microsoft per “rispettare le leggi cinesi”. La vera motivazione è che Microsoft, come pure tutte le aziende e i governi del resto del mondo, sono disposti a chiudere entrambi gli occhi sul mancato rispetto dei diritti umani in Cina, pur di avere accesso ad un mercato di oltre 1 miliardo di consumatori.
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Giustizia sarà fatta?
Tanto tuonò che piovve: Giampiero Fiorani è stato sottoposto a provvedimento di custodia cautelare dal pool ribatezzato “Banche pulite”.
Premesso il sacrosanto diritto ad un giusto e rapido processo prima della condanna, per quanto mi riguarda non posso che rallegrarmi del provvedimento.
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