Google a energia solare
Reuters riporta una notizia secondo cui Google sta pianificando l’installazione di un grande impianto fotovoltaico che dovrebbe alimentare il campus di Mountain View, in California. L’impianto solare dovrebbe coprire circa un terzo del fabbisogno energetico degli uffici ospitati nel campus. Le dimensioni dell’impianto saranno rilevanti ma sono irrisorie se paragonate all’energia consumata dai vari data centers di Google, dove migliaia di server forniscono i servizi che tutti conosciamo.
Sebbene il progetto non abbia rilevanza economica sulla grande quantitàdi energia elettrica impiegata da Google, rappresenta comunque una interessante iniziativa da parte di una azienda che ha fatto della ricerca e dell’innovazione la chiave del suo successo. Va anche detto che circa un anno fa C|net riportava una notizia secondo cui Larry Page e Sergey Brin (i fondatori di Google) avevano investito a titolo personale una cospicua somma in Nanosolar, una societàspecializzata in celle fotovoltaiche a film sottile.
Non saràche Page e Brin stiano per presentare Google dell’energia solare?
L’occhio bionico
Kenneth Smith, neurochirurgo presso la Saint Louis University School of Medicine, ha eseguito una operazione rivoluzionaria per restituire la vista ad una paziente che 15 anni fa avevo perso entrambi gli occhi in un incidente stradale. Una piccola telecamera montata su un paio di occhiali cattura le immagini e le invia ad un computer per una prima elaborazione; i dati elaborati vengono poi spediti al cervello attraverso una serie di elettrodi impiantati nella parte posteriore del cervello, dove hanno sede le funzioni visive.
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IBM non useràVista
Andreas Pleschek, responsabile IBM per il mercato Linux e open source per l’Europa del Nord-Est, ha annunciato (1, 2) durante il LinuxForum 2006 che IBM non adotteràVista, la prossima release del sistema operativo di Microsft. Al suo posto verràutilizzata una soluzione open source basata su Red Hat Linux con la piattaforma software standard per i dipendenti IBM, basata su Java e Lotus. La transizione avverràin modo graduale ma alla fine i dipendenti IBM non utilizzeranno più Windows sulle proprie postazioni per il lavoro quotidiano.
Si tratta sicuramente di una mossa rilevante e per certi aspetti necessaria; visto che IBM sta puntando molto a vendere soluzioni open source, sembrava quantomeno opportuno usare in casa ciò che si propone ai clienti. A parte questa osservazione, il fatto importante è che una grande azienda riesce nell’impresa di liberarsi da Microsoft anche sul versante desktop.
Backdoor in Vista per il Governo Britannico
Alcune fonti (Slashdot, BBC) riportano che il Governo Britannico starebbe lavorando con la Microsoft per ottenere una backdoor in Windows Vista per permettere la decifrazione dei contenuti criptati. La richiesta del Governo Britannico nasce dalla necessitàdi trovare prove nei casi in cui gli imputati rifiutino di comunicare le password; il problema è molto sentito in questo periodo di grande attivitàdei terroristi internazionali ma pone anche seri interrogativi. Se il Governo Britannico riesce ad ottenere una simile concessione, sicuramente il Governo USA avràqualche backdoor con molte più possibilitàdi accesso, magari anche da remoto. E magari anche gli altri governi nazionali potrebbero richiedere simili features sulle versioni di Vista distribuite nel proprio territorio.
Io non mi sentirei affatto sicuro; il solo sospetto dell’esistenza di simili backdoors scatenerebbe una vasta caccia da parte di hackers senza scrupoli per venirne a conoscenza. Le backdoor stesse potrebbero non essere realizzate in modo adeguato e potrebbero essere forzate senza troppo difficoltà; l’ipotesi non è troppo remota visti i precedenti in termini di sicurezza dei sistemi Microsoft. Qualche funzionario governativo senza scrupoli potrebbe vendere le chiavi di accesso a gruppi criminali.
Vista l’esistenza e la facile reperibilitàdi software di cifratura esenti da backdoor, perché gli investigatori pensano che un terrorista utilizzi un sistema che sa essere non sicuro? Si tratta di scarsa arguzia da parte dei governi o c’è l’ombra del Grande Fratello?
San Valentino 2006
Come ogni anno, eccoci di nuovo alle prese con il solito tormentone: cosa regalare al nostro lui o alla nostra lei? San Valentino, più che la festa degli innamorati è la festa di fiorai e commercianti in genere, che in questi giorni beneficiano di un picco di vendite. Se proprio non sapete cosa regalare, c’è un negozio online con un fornitissimo campionario di accessori per iPod: magliette, canotte, boxer e cappellini; tutti fatti a mano. Sicuramente un regalo originale. Volendo spendere meno, praticamente niente, una cartolina virtuale all’ultimo minuto può salvare chi non ha più tempo per lo shopping.
Buon San Valentino a tutti.
Censura: in Italia come in Cina
È difficile da credere ma anche in Italia si prospetta una situazione non dissimile da quello che sta avvenendo in Cina (1, 2, 3). I dettagli della storia potete trovarli sul blog di Beppe Grillo. In poche parole, esistevano due siti internet italiani che spiegavano come fare per vedere le partite di calcio in diretta collegandosi ad alcuni server cinesi. Questi siti sono stati oscurati dalla magistratura italiana, a seguito di una denuncia di Sky, perché spiegavano come vedere le partite a sbafo. Ma la cosa veramente preoccupante è la richiesta avanzata ai provider italiani di bloccare il traffico internet verso la Cina. E se qualcuno sposta quei server in Russia o in qualche altra nazione cosa accadrà, oscureremo via via tutto il mondo?
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ADSL senza Telecom
Qualche settimana fa mi sono imbattuto in un banner che puntava ad un indirizzo molto invitante: www.notelecom.it. Ovviamente ho cliccato sul banner e così ho scoperto che esiste la possibilitàdi avere l’ADSL senza dover pagare la tassa a strisce rosse, ossia il canone base di Telecom Italia. Ho approfondito l’argomento e ho scoperto che ci sono anche altri fornitori di ADSL Telecom-free; cito ad esempio NGI.
Troppo bello per poter durare.
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Censura in Cina: ora Google
Anche Google ha deciso di cedere alle pressioni del governo Cinese e inserire un meccanismo di censura sui risultati delle ricerche. Nel caso di Google la situazione è meno desolante rispetto agli altri; infatti, nelle pagine dei risultati delle ricerche appariràun testo che indica che un particolare risultato è stato censurato. Sicuramente meglio dell’oscuramento di Blog operato da Microsoft o dei beep che Skype ha inserito su alcuni termini vietati; nel caso di Google il pubblico saràalmeno a cosciente di subire censura. L’alternativa per Google era di non cedere alle pressioni e in tal caso la censura sarebbe stata operata in via selettiva dal firewall nazionale cinese oppure il sito sarebbe stato completamente oscurato all’interno del territorio cinese.
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Ancora censura in Cina
Solo qualche giorno fa la notizia della censura da parte del governo Cinese di Wikipedia. Ora ci risiamo di nuovo; stavolta è Skype ad aver “venduto l’anima al diavolo”. Come riportato su TGCom, “spaventati dalla possibilità di perdere uno dei più ricchi e promettenti bacini d’utenza della Rete, i vertici di Skype hanno deciso di filtrare in Cina le parole considerate ‘politicamente scorrette’ dal governo.”. Anche per Skype il profumo dei soldi è più importante dei diritti essenziali dell’uomo.
Viene da chiedersi se riusciremo ad accorgerci in tempo dei pericoli e delle conseguenze nefaste di questi comportamenti.
I Cinesi censurano anche Wikipedia
È di qualche giorno fa la notizia che le autoritàcinesi hanno bloccato l’accesso a Wikipedia. Giusto alcuni giorni prima, Microsoft aveva chiuso il blog di un dissidente cinese. Secondo alcune fonti, la decisione sarebbe partita dai vertici di Microsoft per “rispettare le leggi cinesi”. La vera motivazione è che Microsoft, come pure tutte le aziende e i governi del resto del mondo, sono disposti a chiudere entrambi gli occhi sul mancato rispetto dei diritti umani in Cina, pur di avere accesso ad un mercato di oltre 1 miliardo di consumatori.
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